QGIS web client | a few tricks and notes

ricerca e zoom sugli oggetti

Affinche’ il sistema di ricerca degli oggetti funzioni correttamente (ottenere lo zoom corretto sull’oggetto identificato) controllare il file “search.wsgi” (in “/wsgi/”) alle linee 59, 60 e 61. Per default viene abilitato un codice che funziona per Postgresql versione >9.0. Per Postgresql < 9.0 commentare la linea 59 e de-commentare la linea 61.

linea 59 # sql += “‘[‘||replace(regexp_replace(BOX2D(the_geom)::text,’BOX\(|\)’,”,’g’),’ ‘,’,’)||’]’::text AS bbox “
linea 60 # if the above line does not work for you, deactivate it and uncomment the next line
linea 61 sql += “‘[‘||replace(regexp_replace(BOX2D(the_geom)::text,’BOX[(]|[)]’,”,’g’),’ ‘,’,’)||’]’::text AS bbox “

Controllare inoltre i parametri di connessione al DB (nel nostro caso Postgresql-Postgis) all’interno del file “/wsgi/search.wsgi” alla riga 86 e all’interno del file “/wsgi/getsearchgeom.wsgi” alla riga 27.

Identify

modificare il file “WebgisInit.js” che si torva in “/site/js/” alle righe 325 e 326.

Per fare in modo che per default (nel menu’ a tendina che compare nell’interfaccia grafica del client) venga interrogato il layer attivo impostare a “activeLayer” il valore del parametro “ObjectIdentificationModeCombobox.setValue” e “identificationMode” come da esempio:

ObjectIdentificationModeCombobox.setValue(“activeLayers”);
                identificationMode = “activeLayers”;

impostare invece il valore “allLayers” per interrogare tutti i layer

ObjectIdentificationModeCombobox.setValue(“allLayers”);
                identificationMode = “allLayers”;

oppure “topMostFit” per interrogare il layer piu’ in alto (nella TOC)

ObjectIdentificationModeCombobox.setValue(“topMostFit”);
                identificationMode = “topMostFit“;

Theme switcher

Modificare il file GISProject Listing.js (in “/site/js/”) per configurare il passaggio da una mappa all’altra. E’ necessario prima di tutto impostare a “true” il valore del parametro

var mapthemeswitcherActive=true;

nel file “GlobaOptions.js”

Per visualizzare una miniatura dei progetti (o temi) sullo switcher creare una immagine (PNG) di dimensioni 300×200 pixel e denominarla “nome_progetto_qgis.png”. Salvarla in “../site/thumbnails/”

Stampa in PDF

Puo’ succedere che nella fase di stampa venga restituito un errore (sul server): per evitarlo nel layout di stampa del progetto “.qgs” impostare “Stampa come raster”.

Se viene configurato il “theme switcher” e’ necessario fare in modo che tutti i layout di stampa abbiamo lo stesso nome (es: A4, A3,..) nei vari progetti altrimenti compare il messaggio:

“Composer template not found”

e la mappa non viene stampata.

QGIS web client | reference map

In QGIS web client la configurazione della mappa di riferimento per la “navigazione” (o panoramica) avviene editando il file GlobalOptions….js (nella directory “../site/js”). Alla voce:

……..
var OverviewMapSize = new OpenLayers.Size(200,150);
var overviewLayer = new OpenLayers.Layer.WMS(“Overview Map”,
  “/cgi-bin/qgis_mapserv.fcgi?map=/var/www/qgiswc/projects/nome_progetto.qgs”,
  {layers:”nome_layer01,nome_layer02,nome_layer03″,format:”image/jpeg”},
  {buffer:0,singleTile:true,transitionEffect:”resize”});
……..

La parte importante e’ “/cgi-bin/qgi…” che deve puntare al file di progetto corretto ed il nome del layer (uno o piu’ separati da virgola) da utilizzare.

NB: assicurarsi che il layer da utilizzare come overview non abbia limiti di scala di visualizzazione altrimenti (essendo la panoramica una vista a scala molto piccola) non compare.

QGIS | conditional labeling

QGIS si rivela (almeno per le mie necessita’) uno strumento sempre piu’ potente e versatile. A riguardo lascio un breve post su come impostare una etichettatura condizionale. Per spiegarsi: come fare per visualizzare le etichette (label) solamente di determinati oggetti di un layer (nel mio caso PostGIS)? Per questo devo ringraziare la lista qgis-users ed in particolare Andreas Neumann, Giuseppe Sucameli, Nathan Woodrow, Martin Dobias e Mayeul Kauffmann per avere sollevato la questione ed averne indicato la soluzione.

Nel mio caso specifico volevo “etichettare” soltanto alcune zone territoriali omogenee di PRG: in particolare le zone A, B, C, e D tralasciando quelle a servizi ed agricole (E ed F). Nella tabella attributi del layer vettoriale poligonale si trova un campo chiamato “AmbitoIdZona” che contiene le informazioni necessarie.

– Apriamo lo strumento “Layer Labeling Options” cliccando sull’icona relativa o tramite la finestra delle proprieta’ del layer interessato.

– Spuntiamo il tick “Etichetta questo vettore” e clicchiamo sul pulsante “Modifica espressione” (quello con il simbolo dell’espressione);

– Nel frame in basso scriviamo l’espressione:

CASE WHEN “AmbitoIdZona” IN (‘A’,’B’,’C’,’D’) THEN “AmbitoIdZona” || ‘;’ || “NumeroZona” END

Nota: nell’espressione l’etichetta comprende il valore di due campi “AmbitoIdZona” e “NumeroZona”. Il punto e virgola ‘;’ indica di andare a capo. Questa impostazione si configura nella sezione “Formattazione” ed in particolare valorizzando il campo “A capo con il carattere” nel quale si indica un carattere a piacere (nel mio caso il ‘;’ appunto).

 

Aggiornamento: come impostare etichette di colore diverso a seconda del valore contenuto nel campo da etichettare o in altro campo

Facciamo un esempio concreto: ho un layer poligonale che riporta gli ambiti di alcuni strumenti urbanistica attuativi. Uno dei tanti attributi si chiama “Stato” che puo’ contenere i due valori: ‘vigente’ o ‘decaduto’. Vogliamo fare in modo che l’etichetta riporti il nome dello strumento urbanistico (dato che risiede nel campo “Nome”) e sia di colore rosso se lo “Stato”=’decaduto’ e di colore verde se “Stato”=’vigente’.

Andiamo sulle proprietà del layer e ci posizioniamo sulla scheda “Etichette” quindi su “Testo”. Definiamo un colore di default (nel nostro caso il verde con RGB=0,255,0 e poi clicchiamo sull’icona riportata a destra “Sovrascrittura definita dai dati (espressione)”. Compare la finestra di configurazione dell’espressione e digitiamo quanto segue:

CASE WHEN nome_campo=’valore’ THEN color_rgb(255,0,0) END

che tradotto riportando i nostri dati diventa:

CASE WHEN “Stato”=’decaduto’ THEN color_rgb(255,0,0) END

In questo modo vedremo le etichette (il testo dell’etichetta) rosse nel caso in cui il campo “Stato” ha valore=’decaduto’ e verdi negli altri casi

 

 

GRASS, QGIS | individuare collina e pianura di un territorio

Un collega mi ha chiesto di indicargli le percentuali di territorio (comunale) pianeggiante e collinare.

Avevo a disposizione un DEM con risoluzione 5m (realizzato con GRASS a partire dalle curve di livello della CTRN) ed il vettoriale del limite amministrativo.Tuttavia il DEM (chiamato dem_5m) ricopre un’area pressochè rettangolare ben più ampia del limite del comune ed avevo la necessità di “clipparlo” sul boundary di interesse. Ho agito per passi successivi utilizzando GRASS dall’interno di QGIS.

L’immagine sottostante illustra la situazione di partenza (dem e confine):

dtm e confine

dtm a 5 m e confine comunale

Ecco i passi seguiti:

– conversione del vettoriale del confine comunale in raster:

$ v.to.rast input=confine_comune out=confine_comune (comando lanciato dalla shell del plugin qgis grass)

– impostazione della regione di lavoro sul raster appena creato:

$ g.region rast=confine_comune res=5

– creazione di una MASK dal confine per clippare il dem su di esso in un secondo momento:

$ r.mask input=confine_comune

– clip del dem per delimitarlo al territorio comunale (con r.mapcalc); si ottiene un raster che chiameremo “dem_comune”:

$ r.mapcalc “dem_comune=dtm_5m – confine_comune”

– calcolo del territorio considerato collinare (da una stima si è deciso di considerare tale il territorio con quota > 120 m s.l.m. in quanto rappresenta la quota media del piede di collina dell’area di lavoro):

$ r.mapcalc “collina=dem_comune>120”

– e calcolo della pianura con il territorio che rimane a complemento:

$ r.mapcalc “pianura=dem_comune<=120”

Il risultato è il seguente:

i raster "collina" e "pianura" caricati con trasparenza al 50%

i raster “collina” e “pianura” caricati con trasparenza al 50%

Il passaggio succesivo consiste nel trasformare i raster in vettori mediante il modulo “r.to.vect“. Il calcolo della superficie e, di conseguenza, l’incidenza percentuale delle due porizioni di territorio sul totale vengono tralasciati (basta consultare le aree con lo strumento di interrogazione di QGIS o lanciare il modulo “v.report” in GRASS).

QGIS web client | hyperlink

Una delle cose “cool” (come dicono gli americani) di un web gis è la possibilità di consultare gli attributi di un oggetto e magari essere reindirizzati ad altro link o file o pagina web per approfondire o avere maggiori informazioni sull’attributo selezionato.
Ad oggi QGIS web client offre due modi per consultare gli attributi: mediante il “fumetto” o “tooltip” o cliccando sull’oggetto dopo avere attivato il pulsante di consultazione attributi e “leggendo” i dati nel frame di destra che compare.
Se però vogliamo creare un hyperlink cliccabile non possiamo farlo con il tooltip in quanto si sposta allo spostarsi del mouse. A questo riguardo Andreas Neumann sta lavorando per fare in modo che il fumetto sia in pieno stile Openlayers. Qui si trova l’issue in merito.
Ma chiedendo in lista qgis-user è arrivato un provvidissimo suggerimento di Bernhard Ströbl (che ringrazio vivamente). Bernahrd ha suggerito di creare una VIEW (in database PostgreSQL/PostGIS) contenente un campo “link” formattato in pieno stile html. Ho provato e funziona! Riporto di seguito un esempio testato.

pc=# CREATE OR REPLACE VIEW prp_view AS SELECT “Denominazi” AS denominazione, tipo, ‘<a href=”http://ip_server/qgis-web-client/projects/deliberepdir/&#8217; || file_approvazione1 || ‘”‘ || ‘onclick=”window.open(this.href)”>consulta prima approvazione</a>’::TEXT AS link1, ‘<a href=”http://ip_server/qgis-web-client/projects/deliberepdir/&#8217; || file_approvazione2 || ‘”‘ || ‘onclick=”window.open(this.href)”>consulta seconda approvazione</a>’::TEXT AS link2, ‘<a href=”http://ip_server/qgis-web-client/projects/deliberepdir/&#8217; || file_approvazione3 || ‘”‘ || ‘onclick=”window.open(this.href)”>consulta terza approvazione</a>’::TEXT AS link3, ‘<a href=”http://ip_server/qgis-web-client/projects/deliberepdir/&#8217; || file_approvazione4 || ‘”‘ || ‘onclick=”window.open(this.href)”>consulta quarta approvazione</a>’::TEXT AS link4, ‘<a href=”http://ip_server/qgis-web-client/projects/deliberepdir/&#8217; || file_approvazione5 || ‘”‘ || ‘onclick=”window.open(this.href)”>consulta quinta approvazione</a>’::TEXT AS link5, ‘<a href=”http://ip_server/qgis-web-client/projects/deliberepdir/&#8217; || file_approvazione6 || ‘”‘ || ‘onclick=”window.open(this.href)”>consulta sesta approvazione</a>’::TEXT AS link6, the_geom, gid FROM sua;

In questo modo cliccando sulla voce relativa (“prima approvazione”, “seconda approvazione” e così via) che compare nel frame di destra si apre il file PDF in questione.

QGIS web client | search

Questo post tratta nuovamente Qgis web client: in particolare come viene gestita la ricerca delle feature.

Seguendo la doc disponibile in rete (e all’interno del pacchetto) al punto 6 si parla dello script python per la gestione della ricerca. Tutto sembra ok. Tuttavia la doc illustra come creare una tabella per la ricerca; ma una tabella puo’ diventare “statica” nel momento in cui i dati del database (nel nostro caso PostgreSQL/PostGIS) vengono aggiornati. In questo caso una view diventa l’ideale in quanto “dinamica” anche se i tempi di ricerca possono risultare superiori rispetto ad una tabella.

Calando il tutto nel concreto del nostro applicativo facciamo alcune considerazioni. Dispongo di un DB con molti strati informativi. Nel progetto “.qgs” in questione ci sono tre layer sui quali vorrei eseguire la ricerca: uno relativo agli edifici, uno relativo alle strade ed uno relativo alle particelle catastali. Il primo step consiste nella creazione di una view per la ricerca delle strade. Ecco come viene definita:

#= CREATE OR REPLACE VIEW search_particella AS SELECT ‘Foglio’ || “Foglio” || ‘,’ || ‘Mappale’ || “Mappale” AS searchstring, ‘Foglio’||”Foglio”||’, ‘||’Mappale’||”Mappale”::TEXT AS displaytext, ’03_particella’::TEXT AS search_category, the_geom, ‘MULTIPOLYGON’::TEXT AS geometry_type, to_tsvector(“Foglio”||’, ‘||”Mappale”::TEXT) AS searchstring_tsvector FROM particella;

Una seconda view è stata creata per la ricerca sugli edifici:

#= CREATE OR REPLACE VIEW search_schede_a AS SELECT codfoto AS searchstring, codfoto::TEXT AS displaytext, ’01_schede_a’::TEXT AS search_category, the_geom, ‘MULTIPOLYGON’::TEXT AS geometry_type, to_tsvector(codfoto::TEXT) AS searchstring_tsvector FROM schede_a;

Ed infine per le strade:

#= CREATE OR REPLACE VIEW search_strade AS SELECT nome AS searchstring, nome::TEXT AS displaytext, ’02_strade’::TEXT AS search_category, the_geom, ‘MULTILINESTRING’::TEXT AS geometry_type, to_tsvector(nome::TEXT) AS searchstring_tsvector FROM view_grafo_union_nome;

Altra considerazione importante: potendo gestire e pubblicare piu’ progetti (.qgs) differenti diventa essenziale fare in modo che ad ogni progetto possa essere abbinata una certa configurazione per la ricerca. Questo è possibile personalizando il file “search.wsgi” che si trova in “…/qgis-web-client/wsgi”. Basta rinominarlo in modo che richiami il progetto abbinato (es: “search_stradario.wsgi” per una progetto che pubblica lo stradario) e modificando la riga 18 secondo le proprie necessità. Esempio:

“…….
searchtables = [‘search_strade‘]; # enter your default searchtable(s) here # aggiungere qui ‘a mano’ i nomi delle tabella di ricerca
searchtablesstring = ”;
…”

Come si puo’ vedere abbiamo indicato qui il nome della tabella (nel nostro caso una VIEW) da usare per effettuare la ricerca. Se volessimo utilizzare piu’ tabelle (o VIEW) basta aggiungerle separandole con una virgola. Nel nostro caso potrebbe diventare:

“…….
searchtables = [‘search_strade‘, ‘search_particella‘]; # enter your default searchtable(s) here # aggiungere qui ‘a mano’ i nomi delle tabella di ricerca
searchtablesstring = ”;
…”

Non dimenticare poi che bisogna modificare anche il corrispondente file “GlobalOptions.js” relativo. Nel mio caso ho creato un file per ognuno dei progetti. Per esempio per il progetto dello stradario ho creato un “GlobalOptionsStradario.js” (ed un “getSearchGeom_stradario.js”) all’interno del quale alla righe 14 e 15 ho indicato il path ai file da utilizzare per la search.

“….

var searchBoxQueryURL = “/qgis-web-client/wsgi/search_stradario.wsgi?query=”; // “/wsgi/search.wsgi?query=”;
var searchBoxGetGeomURL = “/qgis-web-client/wsgi/getSearchGeom_stradario.wsgi”; // “/wsgi/getSearchGeom.wsgi”;

…..”

Allego snapshot che mostra la ricerca di un mappale; digitando semplicemente il numero del foglio (21) e ponendo una virgola subito dopo compariranno i mappali già filtrati per foglio. Cliccando su quello di interesse l’area geografica verrà portata alla sua boundingbox.

ricerca in qgis web client

QGIS web client | tooltip

Qgis web client è un framework webgis che consente di pubblicare un progetto Qgis (file con estensione .qgs) as is.

Tra le funzionalità presenti troviamo la possibilità di visualizzare come tooltip (una specie di “fumetto” dinamico che aggiorna i dati a seconda dell’oggetto su cui “insiste” il mouse) i dati delle feature.

Tuttavia attualmente non è possibile impostare quali attributi visualizzare; è necessario creare un nuovo campo chiamato proprio “tooltip” e popolarlo con i dati che si vogliono vedere. Nel mio esempio faccio riferimento a dati di alcuni edifici (memorizzati in tabella Postgis). Dopo avere creato il campo suddetto lo popoliamo:

=# UPDATE schede_a SET tooltip=’scheda: ‘ || codfoto || ‘ , tipologia: ‘ || tipologia_edilizia || ‘ , destinazione: ‘ || destusopre || E’\r\n’ || ‘volume: ‘ || volume_ft || ‘ , ‘ || ‘altezza: ‘ || altezza_media || ‘ , epoca: ‘ || epoca_costruzione || E’\r\n’ || ‘<img src=’ || ‘”‘ ||  immagine ||  ‘”‘ || ‘>’;

Analizziamo la stringa.

schede_a è il nome della tabella;

– poi si esegue un UPDATE sul campo “tooltip” popolandolo con note descrittive (le parti fra ‘apici singole’ unite (con il doppio pipe “||“) ai valori dei campi indicati (codfoto, tipologia_edilizia, destusopre,…..).

– la stringa E’\r\n consente di andare a capo. Questo è molto utile se i dati da visualizzare sono molti evitando di avere un “fumetto” troppo esteso in larghezza e di difficile lettura;

– l’ultima parte ‘<img src=’ || ‘”‘ ||  immagine ||  ‘”‘ || ‘>’ (in realtà un pezzo di condice html) consente di caricare e visualizzare una foto dell’edificio stesso; il campo “immagine” contiene il path (sul server di archiviazione) all’immagine da aprire.

Allego piccolo snapshot:

tooltip con visualizzazione dati di un edificio e relativa immagine

Una nota che potrebbe tornare utile: così facendo (creare un campo tootlip come “aggregazione” di piu’ campi) succede che nel tempo e’ necessario aggiornare di volta in volta i valori. Per evitare di doverlo fare manualmente si potrebbe creare un trigger che ad ogni INSERT o UPDATE dei record aggiorni di conseguenza tooltip. Altrimenti si potrebbe creare una VIEW che pesca tutti i valori della tabella edifici (escluso tooltip) aggiungendo il campo tooltip stesso in maniera “dinamica”. Ecco riportato il comando SQL per la creazione della VIEW che è stata poi caricata nel progetto QGIS.

#= SELECT schede_a.gid, schede_a.”KP”, schede_a.codfoto, schede_a.immagine, schede_a.codviaana4, schede_a.via1, schede_a.numciv1, schede_a.codviaana1, schede_a.via2, schede_a.numciv2, schede_a.codviaana2, schede_a.via3, schede_a.numciv3, schede_a.codviaana3, schede_a.via4, schede_a.numciv4, schede_a.destusopre, schede_a.utilizzazione, schede_a.epoca_costruzione, schede_a.altezza_media, schede_a.condizioni_fisiche, schede_a.tipologia_edilizia, schede_a.qual_stor_amb, schede_a.note, schede_a.fonte, schede_a.rilevatore, schede_a.dens_allog_utiliz, schede_a.dens_allog_nonutiliz, schede_a.tipo_mod, schede_a.data_mod, schede_a.link, schede_a.num_provv_orig, schede_a.num_provv_def, schede_a.volume_ft, schede_a.alloggi_occupati, schede_a.alloggi_nonoccupati, schede_a.superf_coperta, schede_a.alloggi_totali, schede_a.tipo_provv_orig, schede_a.tipo_provv_def, schede_a.the_geom, schede_a.anno, schede_a.”time”, schede_a.forever, ((((((((((((((((((‘scheda: ‘::text || schede_a.codfoto::text) || ‘ , tipologia: ‘::text) || schede_a.tipologia_edilizia::text) || ‘ , destinazione: ‘::text) || schede_a.destusopre::text) || ‘
‘::text) || ‘volume: ‘::text) || schede_a.volume_ft) || ‘ , ‘::text) || ‘altezza: ‘::text) || schede_a.altezza_media) || ‘ , epoca: ‘::text) || schede_a.epoca_costruzione::text) || ‘
‘::text) || ‘<img src=’::text) || ‘::text AS tooltip
FROM schede_a;

QGIS | time manager

Ho provato un altro plugin di QGIS: time-manager.

E’ un plugin che consente di creare mappe “animate” in base a dati “temporizzati”. Nel mio test specifico ho provato a creare un’animazione che rappresenti l’evoluzione storica dell’edificato.

Avevo a disposizione lo SHP degli edifici contenente anche i dati relativi all’epoca di costruzione. Non si tratta di valori annui ma di range abbastanza dilazionati. Ma è risultato comunque molto utile e di impatto.

Ecco una gif animata (creata con GIMP) che ne è scaturita: appena riesco argomento meglio :-). E’ necessario cliccare sull’immagine per visualizzare l’animazione.

evoluzione storica dell’edificato elaborata con il plugin “time-manager” di QGIS (cliccare sull’immagine per visualizzare l’animazione)

Ma vediamo come è stata realizzata questa immagine.

Lo SHP di partenza contiene i poligoni degli edifici con alcuni attributi collegati tra i quali un campo “epoca_costruzione” che assume i seguenti valori:

– ante 1900;

– 1901-1935;

– 1936-1955;

– 1956-1982;

– 1983-1994;

– 1995-2012.

Ho applicato una vestizione “categorized” su questo campo costruendo una pseudo rampa colore che va dal giallo “timido” al rosso acceso.

Assieme allo SHP degli edifici, con la stessa suddivisione di epoca, avevo a disposizione anche le aree di circolazione; anche per queste ho tematizzato la vestizione in base all’epoca di costruzione.

Ho aggiunto altri due campi alla tabella degli attributi: un campo chiamato “time” di tipo stringa ed un campo chiamato “forever” anch’esso di tipo stringa (il tutto mediante il plugin “table-manager”).

Poichè il time-manager necessita di un campo che contenga dati temporali da fare scorrere nella “barra del tempo” del plugin stesso ho popolato il campo “time” a seconda dell’epoca di costruzione traducendo range di alcuni anni in dati annuali fittizi (utili al plugin per renderizzare). In particolare ho seguito questo schema:

epoca  ante 1900 corrisponde a time=2007-01-01

epoca 1901-1935 corrisponde a time=2008-01-01

epoca 1936-1955 corrisponde a time=2009-01-01

epoca 1956-1982 corrisponde a time=2010-01-01

epoca 1983-1994 corrisponde a time=2011-01-01

epoca 1995-2012 corrisponde a time=2012-01-01

Mentre il campo “forever” è stato popolato in maniera uguale per tutti con valore “2014-01-01“. Questo valore torna utile per indicare il momento finale del rendering.

finestra di lavoro in QGIS con evidenziati gli attributi dello SHP edifici

A questo punto si passa alla configurazione del time-manager. Cliccando su “Settings” si apre la finestra di impostazioni nella quale selezionare i layer da utilizzare nel rendering. Quando si seleziona un layer viene chiesto di indicare quale campo considerare per la variabile tempo (nel nostro caso “time”) e quale campo considerare per avere una deadline; nel mio caso avevo creato il campo “forever”. Una volta impostato la finestra di configurazione appare così:

Finestra di configurazione del time-manager

Impostato tutto. “Accendere” il plugin cliccando sul pulsante a sinistra del tasto “Settings” (il pulsante diventa verde). Quindi cliccare sul tasto “play” in basso a sinistra e vedremo scorrere l’animazione sul map canvas. Volendo salvare i fotogrammi basta cliccare sul tasto “Export Video“; ci verrà chiesto di indicare il percorso (directory) in cui salvare tutte le immagini.

Queste possono essere “montate” mediante il tool mencoder. Nel mio caso ho impartito il seguente comando (dopo essermi spostato nella directory contenente i frame da elaborare):

$ mencoder mf://*.PNG -mf fps=1 -o evoluzione_storica.avi -ovc lavc -lavcopts vcodec=mpeg4

ottenendo dopo qualche secondo il video in formato .avi.

Non potendo caricare sul blog (non ho il pacchetto che consente l’upload di video :-)) ho creato una GIF animata con GIMP.

La procedura è molto semplice. Una volta avviato GIMP andare su File -> Apri come livelli e selezionare tutti i fotogrammi in ordine di numerazione. Quindi salvare in formato GIF (nelle ultime versioni di GIMP non si esegue un “salva” ma un “esporta” in quanto il “salva” riguarda solo il formato nativo di GIMP). Al momento del salvataggio viene chiesto anche il tempo di permaneza di ogni fotogramma (impostato a 3000 millisecondi) e spuntare l’opzione “Come animazione“.

Ed infine un’altra animazione realizzata in base all’evoluzione storica degli ultimi 10 anni circa (dal 2001 al 2011).

legenda evoluzione edificato

importare dati da tabella QGIS a LibreOffice

Se durante una sessione di lavoro con QGIS vogliamo eseguire un “copia/incolla” di dati da una tabella ad un foglio di calcolo LibreOffice puo’ succedere che i dati “incollati” presentino alcuni problemi. In particolare i dati numerici decimali (aree di oggetti poligonali per esempio) vengono mantenuti come “testo” e non numero con tutte le conseguenze negative del caso: se vogliamo fare una somma di valori ottenimao un errore.

Come fare per ovviare a tutto cio’?

Andiamo per punti:

– dalla sessione QGIS apriamo la tabella attributi del layer interessato, selezioniamo tutte o parte delle righe che ci interessano e clicchiamo sul pulsante “copia le righe selezionate nel blocco appunti” che si trova in basso a sinistra della tabella.

– apriamo una sessione di LibreOffice Calc e andiamo su “modifica > incolla” oppure “CTRL+V“;

– ci si presenta la finestra di impostazione dei dati di import che si chiama “Importazione testo” (lo vediamo scritto in alto sulla barra della finestra di popup stessa);

– su “Tipo di carattere” lasciamo “Unicode” come da default e poi scegliamo il simbolo di delimitazione (dovrebbe andare bene la “tabulazione” come proposto); a questo punto ci troviamo i nostri dati nel foglio di calcolo;

– Se schiacciamo contemporaneqmente “CTRL+F8” vedremo alcuni valori diventare blu. Sono i valori numerici. Il resto rimane nero (il testo). In verde eventuali valori calcolati da altri campi (ma essendo dati appena importati non avremo alcun campo di colore verde).

– Nel mio caso ho una colonna che riporta l’area di elementi poligonali e, ahimè, i suoi valori non diventano blu ma rimangono neri. Significa che sono dati importati come testo. Se infatti selezioniamo le celle interessate, tasdo dx e “Formatta celle…” vedremo che il tipo di dato è impostato su “testo”.

– Modifichiamo questa impostazione impostando su “categoria=numero” e “formato=standard”; in questo modo, tornando sul foglio di calcolo e selezionando una delle celle interessate vedremo che il valore indicato nella “riga di digitazione” presenta un’apostrofo all’inizio. Questo significa che la cella dovrebbe contenere numeri ma il valore inserito è un testo. Nel mio caso trovo: ‘1011.15.

– Il problema sta nel fatto che il nostro separatore dei decimali è la virgola “,” mentre i dati incollati hanno importato come separatore il punto “.”.

– Basta fare un “trova e sostituisci” (CTRL+ALT+F) sulle celle interessate e sostituire il punto con una virgola.

– A questo punto vedremo automagicamente comparire i nostri valori in blu (ergo sono diventati numeri a tutti gli effetti).

QGIS – spostamento di piu’ oggetti vettoriali

Ho digitalizzato una serie di poligoni (SHP) avendo come base una carta raster georeferenziata in GB Fuso Ovest.

Una volta terminata la digitalizzazione e “acceso” un raster relativo all’ortofoto della zona mi sono accorto che gli oggetti erano tutti traslati rigidamente verso Nord di qualche metro (7.81 per la precisione). Mi era stato chiesto di produrre uno snapshot del layer di  interesse sovrapposto all’ortofoto. Non dovendo fare un lavoro di estrema precisione ho pensato di “traslare” tutti gli oggetti del layer poligonale creato della distanza necessaria.

Abilitata la modalita’ “modifca” per lo SHP in questione viene attivato lo strumento di spostamento.

Lo strumento "muovi elemento" nei tool didigitalizzazione agisce su un solo oggetto

Ho selezionato tutti gli oggetti e provato a spostarli. Non sapevo che lo strumento per spostare oggetti funziona sono su un oggetto alla volta. Come fare? Cercando tra i vari plugin ho trovato “qgsAffine”. E fa proprio al caso mio.

Consente di effettuare operazioni di scalatura, rotazione e traslazione su tutti gli oggetti di un layer o soltanto su quelli precedentemente selezionati (e’ necessario avere abilitato la modalita’ “modifica”). Nel mio caso ho impostato soltanto una traslazione verso sud (negativa, quindi ho anteposto il segno “-“) di 7.81 m.

La finestra di impostazione dei parametri del plugin "Vector Affine transformation"

Cliccando su “Run” vengono traslati (o ruotati/scalati) gli oggetti e per il layer viene automaticamente disattivata la modalita’ “modifica”.